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TERAPIA E ZEN n°1

 

 

A chi ha ggià superatu la juvintua co’ l’anni,

a chi se sente inutile, come ‘n’attaccapanni,

a chi c’ha li probblemi de salute o de lavoro,

vojo divve prima a vui, e ppo’ a tutti coloro

 

che ‘gni ggiornu fattu da Dio sputano lo sangue

(pe’ arcapezzà chiccosa), come co’ la febbre dengue,

che ‘sta vita nun esiste, è ‘na convenzione,

è come annà a ‘na festa co’ mijardi de persone;

 

che ‘sta luce che vedemo e che a nui ce pare luce,

è  ‘n’ombra lì jettata che a ‘n segretu ce ‘ntroduce.



 

 
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FILASTROCCA IN ONORE DI SANTA PUPA.


Tu che salvi le creature

da colpi, botte o contusioni,

tagli, graffi, sbucciature,

piaghe, sfregi, escoriazioni,

può Natura che sovrasta

cieli, stelle, pur pianeti,

può Natura dire: “Basta!”

o far parola che ti vieti?

 

Tu che scampi i pupi buoni

da fratture ed accidenti,

dalla folgore dei tuoni,

danni, strappi, mancamenti,

spine, crucci e ammaccature;

chi può chiederti le prove

nel levar dubbi o paure,

a te che voli in ogni dove?

 

Che le prove sono chiare,

son negli occhi dei bimbetti

quando vai ad agguantare

le cadute dai muretti;

o nella bocca delle mamme

mentre corri per smorzare

il pericolo di fiamme

di ogni dolce focolare.

 

Santa Pupa che difendi

figli, pargoli e mocciosi

da scogli e trappole evidenti

o brutti scherzi perigliosi,

come mai nessun capisce

questo eterno tuo calvario,

e neanche si stupisce

dell’assenza in calendario?
 
 
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PULCINI 2001: JCC VS VIRTUS AMERINA

Kama nella religione indiana è il dio dell’amore carnale. Sutra significa “aforisma” o “breve e sintetico concetto filosofico”. Il Kamasutra perciò è uno scritto per aforismi sul comportamento sessuale umano. Circa il novanta per cento del libro è una guida su come essere un buon marito, qual è il comportamento corretto per una moglie, come si impara l’arte della seduzione, come si corteggia qualcuno e quali sono i mezzi per farlo. Il rimanente dieci per cento è dedicato a quelle 64 posizioni per cui il Kamasutra è famoso. Io il Kamasutra ce l’ho in casa ma non lo apro più da parecchio tempo, da quando cioè in una volta sola ho slogato una caviglia, fratturato l’alluce del piede destro e patito di un dolorosissimo blocco vertebrale detto anche colpo della strega. Il Kamasutra non fa per me.

Una lunga parte di questo antico testo indiano è dedicata al bacio a cui il suo autore, verosimilmente vissuto intorno al II secolo Dopo Cristo, rivolge molta attenzione.

Ma che cos’è un bacio? Un bacio è generalmente il contatto tra le labbra, il viso o il corpo di una persona ad un'altra persona. Il bacio è la prima fonte di contatto fisico ed assume diversi significati a seconda del contesto: affetto, passione, amicizia, rispetto.

I baci scambiati sulle guance, come forma di saluto, non hanno assolutamente carica emotiva. Essa però si riscontra in pieno nel bacio alla francese. Questo tipo di bacio provoca emozioni coinvolgenti, può durare anche alcuni minuti e di solito è scambiato ad occhi chiusi. Una volta da ragazzo stavo baciando una ragazza alla francese e ad occhi chiusi. Io avrò avuto sedici o diciassette anni, lei due di meno. Quando li riaprii vidi alle sue spalle la nonna a cui stava per venire un infarto. Avevo profanato qualcosa che le apparteneva, e per noi ragazzi fu una brutta esperienza.

Un altro tipo di bacio fortemente emotivo è il bacio sul collo; esso infatti  provoca un intenso eccitamento e, spesso, si trasforma nel cosiddetto "succhiotto". Basta aspirare con forza il collo dell'altra persona staccando le labbra d'improvviso ed il gioco è fatto. Apparirà una grande macchia rossa che può durare anche diversi giorni. Un’altra volta a vent’anni mi son ritrovato pieno di succhiotti su petto e collo. A mia madre che chiedeva spiegazioni preoccupata, pensando fosse un’allergia ai sulfamidici, risposi che in casa giravano zanzare grosse così. Mi ricordo come fosse oggi che lei disse: “Ma che parli a vanvera, siamo in gennaio!”

E nel calcio? Più di un allenatore bacia i santini che si porta dietro, e più di un calciatore bacia il campo di gioco prima di entrare in campo. Non parliamo poi dei festeggiamenti dopo un gol. Ho visto calciatori avvinghiarsi, baciarsi in bocca, sul collo, sulla testa pelata e sudata, strusciarsi, leccarsi, prendersi a “pettate” e tante altre cosucce indicibili  che pareva un rituale d’accoppiamento collettivo.

Oggi abbiamo incontrato la Virtus Amerina. Noi abbiamo baciato i nostri figli prima di scendere in campo, i nostri figli si sono abbracciati con i loro compagni al momento del gol, i loro compagni si sono scontrati con i pari avversari durante il gioco. Il calcio è  tutto un contatto fisico.

Il primo tempo, conclusosi 1 a 1, è stato pareggiato fortunosamente dalla Virtus che, dopo il solito gol di Elia “Bolt” Picciolini, ci ha raggiunto con una palombella da fuori area. Ho visto molto bene Federico “Garrincha” Onofri  nel ruolo a lui inedito di centrale difensivo e David “Classe A+” Massaccesi che ha fatto giocate di gran effetto, muovendosi sempre leggero come un primo ballerino dell’Opera. Nel secondo tempo sono entrati molti 2002 (Tommaso”Ognidove” Bocci,  Antonio “MiniMaxi” Angelino, Kevin “Speedy” Gjoni) che si sono ben comportati. Infatti, nonostante la squadra avversaria vantasse giocatori più “anziani”, il risultato è rimasto incollato sullo 0 a 0. Il terzo ed ultimo tempo ci ha visto protagonisti con giocate ariose e incisive e vittoria per 2 a 0. A mio avviso Filippo “JamesBond” Brogelli con incursioni pungenti fino all’ultima azione culminata con un doppio dribbling ed assist finale, e Elia “Bolt” Picciolini autore di uno splendido gol incrociato, sono stati i migliori di questo ultimo tempo. Ma anche tutti gli altri si sono ben comportati a partire da Andrea “Trincea” Cestone (che sempre di più sembra l’alter ego di Daniele De Rossi), Alessandro “Doppiamandata” Fiorani  e Simone “The Bank” Federici  (pilastri insostituibili della difesa), Gabriel “Pittbull” Cicogna (jolly tuttofare) e Kevin “Speedy” Gjoni (attaccante dal guizzo rapido e dal gol facile). 

Baci pochi, ma contatti fisici al limite del regolamento ce ne sono stati tanti. Ecco perché aspettiamo con ansia il momento in cui diminuiranno i secondi per far posto ai primi; il momento cioè della loro crescita. Chi o cosa baceranno i nostri ragazzi? Baceranno la biondina del mare o la coppa del torneo vinto? Quali pene d’amore soffriranno? Metteranno come oggi al primo posto il pallone o quella moretta del terzo banco? Chiederanno a noi consiglio su come comportarsi con la figlia del dottore o faranno di testa loro? Io ad esempio non vedo l’ora che mio figlio chieda consigli. Nel mio piccolo cercherò di metterlo in guardia; gli dirò che il Kamasutra fa male, i succhiotti sono pericolosi e il bacio alla francese andrebbe dato solo se si è certi che non ci siano nonne in giro.

Forza ragazzi!

 
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JCC VERSUS TERNI EST

In fisica il fotone (dal greco φῶς  "phòs, photòs" che significa luce) è una particella elementare, -quanto- della radiazione elettromagnetica e mediatore dell'interazione elettromagnetica. E’ cioè quella particella che, arrivandoci direttamente dal sole, ci fa vedere il mondo e ci scalda. Il sole ci manda la sua energia sotto varie forme: onde radio, raggi gamma, neutrini, ultravioletti, raggi X, ognuna responsabile di fenomeni a noi utili, ma il fotone è l’unico addetto a  trasportare la luce alla fantasmagorica velocità di 333.000 km/s. Non so se mister Domenico “Zeman” Puccilli faccia il fisico di professione, ma durante il riscaldamento prima della partita con il Terni Est ha ripetutamente esortato i nostri pulcini a svegliarsi. “Svegliatevi! Correte!” diceva. Come se lui fosse a conoscenza che i quanti di luce emessi all’imbrunire, con l’avvicinarsi della Primavera, possono dare luogo a quel fenomeno narcolettico che in Medicina chiamano cecagna.

Però anche oggi abbiamo vinto anche se il fotone ha giocato un brutto scherzo ai nostri ragazzi. Difatti li ho visti apatici, stanchi e forse anche un po’ troppo sicuri della propria supremazia. Quasi che i caldi raggi solari dicessero loro: “Appennicatevi…” E’ vero, i tre tempi hanno sempre visto lo JCC dominare in lungo e in largo ma mai concretizzare tutte le occasioni create. Io ho avuto la sensazione che ci sentissimo superiori, che potessimo prendere sottogamba l’impegno da assolvere. Nella mia lunga militanza sportiva di atleta col telecomando ho visto tante, troppe squadre che sulla carta risultavano nettamente superiori perdere malamente. Il risultato finale (2-0, 1-1, 2-2) è soddisfacente ma potevamo fare di più, soprattutto in virtù del fatto che due dei tre gol totali del Terni Est sono venuti da nostri infortuni difensivi.

JCC Pulcini 2001: Daniele “Leopard” Scaramuccia, Filippo “JamesBond” Brogelli, Alessandro “Doppiamandata” Fiorani, Andrea “Trincea” Cestone, Gabriel “Pittbull” Cicogna, , Federico “Garrincha” Onofri, Kevin “Speedy” Gjoni (2 gol), David “Classe A+” Massaccesi (2 gol), Elia “Bolt” Picciolini (1 gol).

I fotoni ci stanno venendo incontro a velocità supersonica, la Primavera ci sta raggiungendo, moltiplichiamo i nostri sforzi per vincere battaglie ancora più dure. Addavenì l’Estate!

Forza ragazzi!

 
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JCC VS SPORTING TERNI

Io non ho mai visto un Cinepanettone. I film Comici non mi fanno ridere e le cosiddette Commedie mi lasciano sempre un non so ché di vuoto. Non è snobismo  né un vezzo, è che preferisco i film che ti lasciano da pensare, o quelli con una fotografia perfetta, o il Thriller intrigante che fino alla fine non ci capisci un tubo…. Per me sono questi i “bei film”. Non ho niente in contrario su chi va  a vedere i Cinepanettoni, chi va al cinema per distrarsi, o chi dice: “La vita è già tanto piena di problemi, figurati se vado a vedere un film impegnato. Preferisco ridere e non pensare a niente.” Io amo altri generi, tutto qui. 

Se dovessi stilare una lista dei miei registi preferiti non basterebbero le pagine della Bhagavadgītā, ma siccome qui si parla di calcio vorrei ricordare 5 registi per me fondamentali nell’era moderna: Kubrick, Stone, Mallick, Fincher, Lynch. Quest’ultimo in particolare riesce a creare delle atmosfere oniriche e angoscianti fino a scuotere l’animo dello spettatore, al quale sembra sempre di trovarsi in bilico su un burrone, o che l’universo stesso sia appeso a un filo. Forse non mi so spiegare bene, ma basta vedere uno qualunque dei suoi film per rendersene conto. C’è un qualcosa di irrisolto nell’animo e un sottile disagio in mezzo allo stomaco, finita la proiezione.

Beh, questo sottile disagio l’ho sentito anche oggi prima della partita con lo Sporting Terni, una delle formazioni più temute del campionato. Temevo questa squadra, forse troppo, tanto che avevo previsto una goleada a loro favore. Ma goleada non c’è stata. Anzi, i pulcini dello JCC sul campo hanno lottato e combattuto come non mai, aggredendo l’avversario, pressandolo a centrocampo, ripartendo con veloci contropiede o sparacchiando in fallo laterale quando ce n’era bisogno. Non so se il mister Domenico “Zeman” Puccilli o gli altri genitori siano d’accordo con me, ma io ho visto una sorta di epicità nel comportamento dei nostri figli. Forse è il discorso inverso della partita con il Terni Est: lo JCC si esalta con le compagini qualitativamente migliori. Poco importa se il risultato finale premi per un solo gol di scarto, peraltro segnato all’ultimo secondo, i nostri avversari; lo spirito del combattente c’è.

Dire chi è stato il migliore è cosa ardua. Ognuno ha fatto la sua parte, chi in difesa (Simone “The Bank” Federici, Daniele “Leopard” Scaramuccia, Filippo “JamesBond” Brogelli, Alessandro “Doppiamandata” Fiorani), chi a centrocampo (Andrea “Trincea” Cestone, Gabriel “Pittbull” Cicogna, Federico “Garrincha” Onofri, Kevin “Speedy” Gjoni), chi in attacco (David “Classe A+” Massaccesi, Elia “Bolt” Picciolini). Credo che anche il mister Domenico “Zeman” Puccilli sentisse emotivamente la partita perché l’ho sentito urlare e incitare i nostri ragazzi dall’inizio alla fine, tanto che mia madre che abita a Corso Tacito ad un certo punto mi ha telefonato dicendo: “Ho sentito nominare Filippo, dove gioca?” “Al Bianchina mamma, ma tu non eri mezza sorda?” le ho risposto.

Forza ragazzi!
 

 

 
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JCC VERSUS “LA TERNANA” 

 

Nel 1997 comprai un disco appena uscito che poi si è rivelato uno dei migliori album di tutti i tempi. Il disco in questione era “OK COMPUTER” dei Radiohead. Rimase nelle classifiche mondiali per non so quanti anni e da lì germogliò quel seme che fece diventare i Radiohead una grande band di culto. Io lo avrò ascoltato almeno millecinquecento volte.

L’ultima proprio ieri sera;  non appena il disco ha iniziato a suonare mi sono reso conto che erano passati 15 anni da quell’uscita, ma a me sembrava solo qualche mese.

 Abbiamo un’ idea del tempo del calendario che è molto varia: dipende dal nostro passato, da quanto stiamo bene, da ciò che ci aspettiamo per il futuro.  In linea di massima la nostra aspettativa di vita è soddisfacente. Ma per chi  ha superato gli “anta”, basta un battito di ciglia e ci si ritrova con 15 anni in più sul groppone. 

 La bellezza dell’universo è di una ciclicità disarmante: l’alba vista dalla sommità di un monte,  il sorgere della luna, un tramonto estivo, l’onda che si infrange sulla battigia, una rana salta nello stagno e tuo figlio che sorride… Tutto è sempre nuovo, tutto è sempre  bello, tutto è tremendamente breve. Noi siamo qui a guardare la danza del dio Shiva come alla clessidra che a poco a poco perde la sabbia.  Lo scorrere del tempo fa parte della vita. Ma se la farfalla Effimera vive meno di un giorno e la vongola Ming 400 anni noi chi vorremmo essere, farfalle o vongole?

Oggi abbiamo affrontato la squadra più temuta (e io dico più forte) del campionato Pulcini 2001: la Ternana o Giorgio Taddei.

Questa volta ho percepito anche negli altri genitori una sorta di paura interna, di timore misto a rassegnazione. Il timore di sottoporre i propri figli ad un compito più grande di loro e la rassegnazione che niente avrebbe potuto cambiare l’ordine delle cose. Ebbene il campo ha detto che lo JCC se la gioca con tutti. A parte il risultato finale che ci ha visto soccombere per un solo gol di scarto a tempo (mentre io ne prevedevo quattro), ma quello che mi ha più colpito nei ragazzi è la voglia di aiutarsi, di combattere, di non recriminare sugli errori altrui, di non partire battuti con nessuno, in altre parole la voglia di essere squadra.

Grandissime le prove di Simone “The Bank” Federici, Andrea “Trincea” Cestone, David “Classe A+” Massaccesi e Elia “Bolt” Picciolini, questi ultimi due autori di due gol di rara bellezza.  Ma grandi sono state anche le prove di Filippo “JamesBond” Brogelli, Alessandro “Doppiamandata” Fiorani, Gabriel “Pittbull” Cicogna, Federico “Garrincha” Onofri, Kevin “Speedy” Gjoni. Il mister Domenico “Zeman” Puccilli poi ha urlato, incitato, fomentato, aizzato, incoraggiato, rimproverato, raccomandato e sollecitato che a me è parso un ibrido tra un predicatore, un piazzista ed un arrotino. Insomma, una grande e compatta squadra sicuramente foriera di altri comportamenti eroici.

Ma che cosa c’azzecca il discorso iniziale sul tempo? E’ presto detto. A fine partita quando i nostri pulcini sono usciti dal campo, ho voluto guardare da vicino le loro facce. Ho percepito soddisfazione, stanchezza, sana rabbia e felicità. Non erano facce da bambini e nemmeno facce da ragazzo. Erano facce in divenire.

Quando è passato mio figlio ho scattato mentalmente un fotografia. Il tempo cancellerà la faccia che gli ho visto stasera. Non voglio dimenticarla e caldeggio vivamente tutti voi genitori a non farlo. Tra pochissimi anni saranno adolescenti e cominceranno a pretendere le loro libertà: non verranno più al mare con noi, parleranno del papà e della mamma come fossero pezzi di antiquariato e forse ci risponderanno anche male. Io l’ho fatto.

Il tempo passa in fretta che tu sia farfalla o vongola; guarda tuo figlio ora, ascolta quello che ha da dire. Non sarà mai più così.

 Forza ragazzi!
 

 
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PULCINI 2001: JCC VS VIRTUS AMERINA 1950 ASD

Vedere la partita per la partita non ci interessa.  Non è che giocano Belgio e Svizzera. Se giocassero Belgio e Svizzera ci siederemmo sugli spalti e guarderemmo la partita con atteggiamento distaccato, osservando i movimenti armonici delle squadre, applaudendo distrattamente una giocata o l’altra. Io comprerei un trancio alla mozzarella e una spuma al bitter e starei lì, fermo, a godermi lo spettacolo rilassato, senza problemi.

I problemi nascono quando i pulcini dello JuniorCampomaggioCollescipoli scendono in campo. Ecco allora che le sedute degli spalti sembra abbiano i chiodi, il distacco muta in coinvolgimento, il rilassamento si fa tensione, il trancio alla mozzarella si blocca sul gargarozzo e la spuma al bitter risveglia l’ulcera peptica. Ma la cosa più bizzarra è che non guardiamo affatto la partita. Ognuno di noi guarda il proprio figlio per i più disparati motivi: chi per vedere il suo atteggiamento in campo, chi per ammirare delle belle giocate, chi perché spera che abbia più grinta, chi meno grinta e chi, infine, guarda il proprio figlio sperando unicamente che non si faccia male. Siamo esseri umani fallibili e genitori deviati. Solo i servizi segreti sono più deviati di noi.

Quando poi, faccio un esempio, Simone para un tiro difficile da parare o Elia  fa un gol dei suoi, ecco che l’applauso distratto diventa urlo, gioia, tripudio, trance.

C’è più estasi in una giocata di nostro figlio che in una apparizione mistica. C’è più ebbrezza in un suo tocco di palla che nell’orgia dei sensi. Più delirio in un sua corsa che dentro un rave alla periferia di Berlino. 

Sappiamo tutti con certezza che non diventerà un calciatore. Però intanto godiamo del suo dinamismo delimitato da un rettangolo di gioco, del suo muoversi veloce nello spazio e nel tempo come trottola metafisica di De Chirico, come elettrone alla ricerca di un nucleo nel caos primordiale.

Solo il Mister Domenico “Zeman” Puccilli rimane impassibile, quasi catatonico, come Zeman d’altronde, apparentemente avaro di elogi e plausi. Apparentemente. Perché io so che un flebile “bravo” uscito dalle sue labbra equivale sempre a dire: “sei un campione!”

Oggi però contro la Virtus Amerina il mister è apparso più vulcanico e arrabbiato (per usare un eufemismo) che mai. Sinceramente non gli ho sentito mai dire “bravo”, a meno che non l’abbia sussurrato tra sé e sé. Era in continua agitazione, “ti caccio via!” diceva, e infatti più volte ha mantenuto fede alla sua promessa. Benedetto mister: se non ci fosse bisognerebbe inventarlo.

Io non ci capisco molto di pallone. Forse la fine della stagione è quella dei rimproveri, quando bisogna mettere a frutto il lavoro che si è svolto durante l’Inverno, di modo che lo sprone sia efficace. O forse il mister vuole intendere che nessuno può sentirsi titolare, e questo è giusto. Oggi infatti ha dato ampio spazio a due piccoli 2002 che si sono molto, molto ben comportati: Tommaso”Ognidove” Bocci, grintoso e scattante difensore, e Antonio “MiniMaxi” Angelino, attaccante dai rapidi contropiede. A dire il vero i 2002 erano tre, ma Kevin “Speedy” Gjoni può considerarsi a tutti gli effetti un titolare dei pulcini 2001. Il suo modo di stare in campo a me piace molto.

Che dire della partita? E’ piaciuta a tutti, persino ai genitori della squadra avversaria. Equilibrata si, ma fino a un certo punto (3 a 1 per noi); è stata una partita divertente, con frequenti capovolgimenti di fronte e scontri fisici al limite della regolarità. La Virtus Amerina è apparsa squadra tosta e compatta anche se il campo, a me parso leggermente più corto del dovuto, ha impedito ai vari David “Classe A+” Massaccesi e Elia “Bolt” Picciolini  di compiere i soliti duetti mortiferi. Comunque i tre gol provengono da loro due.

Buonissime le prove di Simone “The Bank” Federici, Filippo “JamesBond” Brogelli,  Andrea “Trincea” Cestone, Federico “Garrincha” Onofri e Kevin “Speedy” Gjoni, i quali si sono spesso avvicendati in ruoli non prettamente di loro competenza. Però nel calcio, come nelle faccende domestiche o sotto le lenzuola, bisogna saper fare tutto. Modestia  a parte, io a far le faccende domestiche sono bravissimo.

Forza ragazzi!


 
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PULCINI 2001: JCC VERSUS ACCADEMIA CALCIO TERNI

 

L’essere umano ha tantissime sfaccettature emozionali.

Le emozioni sono stati mentali e fisici legati a stimoli esterni od interni. Si differenziano dai sentimenti perché questi ultimi hanno una maggiore e più stabile durata, ma anche una minore forza, per così dire, espressiva. Infatti all’emozione si associano anche una serie di modificazioni facciali, sudorazione, accelerazione del battito cardiaco, tensioni muscolari.

Le emozioni primarie sono suddivise in quattro coppie: rabbia e paura,  tristezza e gioia, sorpresa e attesa, disgusto e accettazione.

Dalla combinazione delle emozioni primarie derivano altre forme di emozione, chiamate secondarie: allegria, vergogna, ansia, rassegnazione, gelosia, speranza, perdono, offesa, nostalgia, rimorso, delusione, allarme, attrazione, sottomissione, ottimismo, aggressività, disprezzo, consenso/assenso, condivisione.

Ognuna di queste emozioni poi si può suddividere e mescolare in altre sotto-categorie la cui differenziazione è una sottilissima sfumatura. Siamo una fucina di emozioni le cui gradazioni sono maturate e cresciute nel corso di milioni d’anni di evoluzione. E non è detto che non ne nascano di nuove. Pensate a due emozioni derivate della condivisione: compassione e pena. Una è un sentimento di partecipazione alle sofferenze altrui in cui prevale la parte attrattiva, l’altra è sempre lo stesso sentimento, ma nella pena prevale il lato spregiativo perché in essa interviene un’emozione primaria: il disgusto. Nella pena c’è una piccola percentuale di disgusto, nella compassione c’è un po’ di attrazione.

Si potrebbero citare decine di esperienze emotive, i cui significati si equivalgono in tutto eccetto che per una maggiore/minore preponderanza di emozioni primarie o secondarie.

Prendiamo un sentimento comune a tutti: la gelosia. Essa può assumere le più disparate forme a seconda dell’intervento di un’emozione primaria o secondaria. Perciò avremo la possessività(gelosia+attrazione), il sospetto (gelosia+allarme), il timore (gelosia+paura), il risentimento (gelosia+rabbia).

Ci sono più sfumature nella gelosia che tinte per capelli nei laboratori Garnier.  Donne, la prossima volta che andate dalla parrucchiera chiedetele il numero di colorazioni in commercio e fuori commercio. Il numero totale non raggiungerà mai le sfumature di una qualsiasi emozione. Uomini, la prossima volta che pensate a quante ragazze avete avuto o avreste voluto avere, sommate i due numeri. Il totale non sarà nemmeno avvicinabile ad una sola sotto-categoria.

 

Mi sono fatto un test. Ho provato a sentire quante emozioni primarie, secondarie e sotto-categorie entrano in ballo nel mio corpo quando scende in campo lo JCC. Avete trequarti d’ora di tempo per leggerle tutte? Sono così tante, ed è così complicato capirne le sottili differenze che dovrei affidare a William Shakespeare, uno che di emozioni se ne intende, il compito di precisarle e riportarle su carta.

E poi io sono solo uno spettatore. Non oso immaginare il trambusto interno di mister Puccilli. Immagino che dentro abbia un battaglione, il cui ufficiale superiore si chiama Aggressività e quello in seconda  Speranza. Secondo me ha più emozioni il mister durante la partita che parolacce il vocabolario di un maremmano.

Oggi contro l’Accademia di San Valentino abbiamo pareggiato, ma avremmo potuto vincere con molti gol di scarto se fossimo stati più reattivi. Era una squadra da battere assolutamente perché ci aveva già castigato quest’inverno. Invece dopo un primo tempo dominato e vinto, ci siamo seduti sugli allori facendoci rimontare dagli avversari.  Il mister non l’ha presa bene e dopo la partita ha catechizzato severamente i nostri pulcini che sono scesi in campo con questi 2001: Filippo “JamesBond” Brogelli, Andrea “Trincea” Cestone, Gabriel “Pittbull” Cicogna Federico “Garrincha” Onofri, David “Classe A+” Massaccesi (1gol) e Elia “Bolt” Picciolini (2 gol). Tanti anche i 2002: Tommaso”Ognidove” Bocci,  Antonio “MiniMaxi” Angelino, Kevin “Speedy” Gjoni(1 gol) e Daniele “Leopard” Scaramuccia.

A proposito dei rimproveri di fine partita non so che dire. Non so, cioè, se sia più giusto esacerbare l’ aspetto competitivo o lasciare che ci si diverta, che si giochi al pallone privilegiando l’aspetto prettamente ludico. Da una parte dico che hanno solo 11 anni, dall’altra dico che questa è una generazione di semi-viziati. E se si vuole continuare in uno sport competitivo come il calcio tanto vale impegnarsi allo stremo delle proprie possibilità. Sarà una palestra per la vita.

 

E loro? Cosa provano i nostri piccoli pulcini quando calcano i verdi rettangoli di gioco? In loro molte emozioni non si sono ancora sedimentate; diciamo che hanno una gamma emotiva ristretta, senza sfumature, ma solo a livello percettivo, perché nella profondità del loro animo albergano già angeli e demoni, estate e inverno, Ade ed Eden.

Sarà nostra responsabilità orientarli verso i (non molti)argomenti salubri dell’esistenza.

Forza ragazzi!

 

 
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ESORDIENTI 2001: JCSC   VS  OLIMPIA THYRUS

9 è il numero delle Muse, nate da Zeus in 9 notti d’amore. 9 è anche simbolo del miracolo in quanto quadrato di 3, espressione della trinità e del sacrificio di Cristo per la salvezza degli uomini. Nei Vangeli Gesù è crocifisso alla terza ora, comincia l'agonia alla sesta e spira alla nona.  Il poeta greco Esiodo nella sua “Teogonia” afferma che 9 giorni e 9 notti è il tempo che separa il cielo dalla terra e la terra dall'inferno. Nella Divina Commedia 9 è il numero dei cerchi infernali, come 9 sono pure le sfere celesti del paradiso. Nella Smorfia, o libro dei sogni, il numero 9 rappresenta i figli mentre 9 sono i mesi di gestazione per il genere umano. 9 è uno dei numeri perfetti e manco a farlo apposta i nostri piccoli esordienti quest’anno giocheranno in 9.

Saranno capaci di ripetere le splendide prestazioni della passata stagione oppure in un rettangolo di gioco più grande si perderanno come pesci rossi nell’Oceano Pacifico? Il mister Domenico Puccilli saprà incoraggiarli e correggerli in quel difficile mix di carota e bastone oppure li inabisserà come palombari in caduta libera nella Fossa delle Marianne? E loro stessi, sapranno tirare fuori tutta l’autostima di cui dispongono o al primo rigore sbagliato si deprimeranno come il gorilla albino nello zoo di Barcellona?

Questi sono i veri interrogativi della vita. Altro che: “Cosa c’è nell’aldilà?” o “E’ vero che a Dicembre ci sarà la fine del mondo?”

Per me, se fine del mondo ci deve essere che fine del mondo sia. Basta che non sia lo stesso giorno in cui i nostri piccoli esordienti giocano una partita di campionato!

Intanto oggi contro l’Olimpia Thyrus San Valentino abbiamo vinto in sofferenza (0-0, 0-0, 3-1) e lo dico subito: questo è un girone da fine del mondo. L’Olimpia è una squadra alla nostra portata ma ci saranno squadre storicamente più forti della nostra. Dovremmo essere più attenti e motivati di oggi.

E veniamo alla cronaca. Su un campo gibboso e storto sul quale il pallone rimbalzava improvviso come quelle palline di plastica con cui giocavano i nostri figli da piccoli, abbiamo finito i primi due tempi sullo 0 a 0 e senza, dico senza, un tiro in porta. La squadra è apparsa stanca e intimorita. Sotto un sole cocente, che a onor del vero avrebbe tagliato le gambe anche a dei professionisti, i primi due tempi sono scorsi con la verve di un sonnifero per anziani. Gli otto ragazzi nuovi, tutti molto bravi e simpatici, si sono ben comportati anche se ancora devono amalgamarsi al resto della squadra e agli schemi del mister Domenico “Zeman” Puccilli. Comunque ho notato che tutti, vecchi e nuovi, sul campo grande debbono ancora trovare le giuste posizioni, i giusti movimenti, i giusti interventi. Anche il semplice atto di colpire la palla con la testa a noi non riesce quasi mai. Siamo impauriti, intimoriti, come se al posto del pallone ci fosse l’animaccia del boia che decapitò San Giovanni Battista.

La tensione che ha aleggiato nei primi due tempi si è sciolta nel terzo. La squadra si è scrollata di dosso alcune paure e ha cominciato a giocare come sa: veloce e pungente. Tre gol dei “soliti noti”, Elia “Bolt” Picciolini, Kevin “Speedy” Gjoni e Andrea “Trincea” Cestone, hanno portato il punteggio sul 3 a 0. Solo negli ultimi minuti, la brava squadra dell’Olimpia Thyrus San Valentino ha meritatamente accorciato con un gol in mischia.

Questi i nostri ragazzi scesi in campo: Simone “The Bank” Federici,  Alessandro “Doppiamandata” Fiorani,   Filippo “JamesBond” Brogelli,  Federico “Garrincha” Onofri, Andrea “Trincea” Cestone, Edoardo “Julius” Coppari, Gabriel “Pittbull” Cicogna, David “Classe A+” Massaccesi, Elia “Bolt” Picciolini,  Kevin “Speedy” Gjoni, Trappetti Edoardo, Acini “Pablito” Tommaso, Rasbici “Rock’n’roll” Riccardo, Ferri Filippo, Melja Gabriele, Scentoni Leonardo, Montineri Leonardo.

Ripeto. Ci saranno squadre con il meglio della gioventù “calcereccia” ternana; dovremmo stare mooolto  in campana. E per campana intendo quella col batacchio. Per ora, bene così.

Forza ragazzi!
 

 
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ESORDIENTI 2001: JCSC   VS VIRTUS AMERINA 1950 ASD

Quando ero piccolo andavo spesso al cinema. I miei cinema  preferiti si chiamavano Lux, Elettra e Aurora perché quelli erano specializzati in proiezioni del genere “peplum”. Il “peplum” era un sottogenere cinematografico che comprendeva film d'azione e fantastici, entrambi ambientati in contesti biblici o del periodo greco-romano che utilizzavano elementi storici o mitologici. Erano film a basso costo ed erano conosciuti anche come "il cinema dei forzuti" a causa degli atletici e muscolosi protagonisti. Ercole, Sansone, Maciste e Ursus erano i primattori ed io, quando finiva il film, ripetevo le gesta di questi eroi sulla via del ritorno a casa. In salone poi lottavo da solo contro gladiatori, leoni o esseri malvagi e non c’è stata volta in cui, rotolandomi per la stanza, non abbia rotto lampade, bottiglie di liquore od ogni genere di suppellettili per la disperazione dei miei genitori.

Quando poi sono cresciuto ho coltivato spesso l’idea di far tornare in auge il genere “peplum”, creando vere e proprie sceneggiature sempre osteggiato da parenti e amici. E in effetti il “peplum” con pellicole tipo  “Troy” o “300” è tornato veramente di moda. Ma le mie sceneggiature, modestia a parte, erano migliori. Quattro sono i film che avrei voluto vedere sullo schermo con i miei eroi di bambino, nei quali solo i titoli valgono già il prezzo del biglietto:

“Maciste in Lamborghini.”

“Ursus contro Maria De Filippi.”

“Ercole circumnaviga il digitale terrestre.”

“Sansone al Bernabeu.”

Purtroppo i produttori di oggi, sempre alla ricerca di denaro facile, non hanno voluto assecondare queste mie genialità. Hanno preferito produrre altri film piuttosto che quelli da me proposti. So che siete sconvolti e che vi sarebbe tanto piaciuto vedere “Maciste in Lamborghini” al posto di “300”! Perciò cercate di non contattare subito il vostro amico regista per copiarmi i titoli: ho già depositato alla SIAE le sceneggiature!   

Oggi, come nel film “Maciste nella terra dei Ciclopi” in cui il mitico eroe combatteva tra le sabbie mobili, i nostri ragazzi sono stati sedici piccoli maciste, lottando strenuamente su di un campo così fangoso che ricordava le prove di “Jeux sans frontières” . A onor del vero anche l’arbitro, l’ottimo Flamour Gjoni, ricordava con tenerezza Guido Pancaldi, il giudice di “Giochi senza Frontiere”. Come arbitro è stato un po’ severo con la nostra squadra, assegnando due rigori, peraltro sacrosanti, a favore della Virtus Amerina, però questo gli si è ritorto contro; infatti a fine partita aveva le scarpe completamente infangate!

Comunque la vittoria dei nostri ragazzi è stata meritata. Abbiamo dominato i tre tempi per un totale di 6 a 2 (1-0, 2-0, 3-2), con i gol degli “outsider”  Filippo “JamesBond” Brogelli, Leonardo “RobertPlant” Montineri e Edoardo “Thoeni” Trappetti, mentre gli altri gol sono stati segnati dai “soliti” David “Classe A+” Massaccesi e Kevin “Speedy” Gjoni. Ottima anche la guida paziente e distaccata del nostro mister Domenico “Zeman” Puccilli.

Questa nuova squadra, con gli inserimenti dei nuovi provenienti dallo Stroncone e da altre squadre comincia  a piacermi. I ragazzi iniziano a prendere confidenza con il campo allargato e con gli schemi classici del calcio a 11, anche se giocano in 9. Perciò gioco sulle fasce a go-go, centrocampo aggressivo, difesa schierata e attacco secco e dinamico, per la gioia dei puristi del quattro-quattro-due.

Sperando non piova per non limitare il gioco veloce, aspetto ansioso la prossima partita, fuori casa contro il Terni Est, per vedere ancora dei miglioramenti.

Questi i ragazzi che hanno giocato: Simone “The Bank” Federici,  Alessandro “Doppiamandata” Fiorani,   Filippo “JamesBond” Brogelli,  Federico “Garrincha” Onofri, Andrea “Trincea” Cestone, Edoardo “Julius” Coppari, Gabriel “Pittbull” Cicogna, David “Classe A+” Massaccesi, Elia “Bolt” Picciolini,  Kevin “Speedy” Gjoni, Edoardo “Thoeni” Trappetti, Tommaso “Pablito” Acini, Riccardo “Rock’n’roll”  Rasbici, Ferri Filippo, Melja Gabriele, Scentoni Leonardo, Leonardo “RobertPlant” Montineri

 

Forza ragazzi!
 

 

 
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ESORDIENTI 2001: JCSC VERSUS TERNI EST

 

L’universo brulica di vita. Solo sulla Terra ci sono miliardi di persone, miliardi e miliardi di animali, miliardi e miliardi e miliardi di insetti. L’universo a noi visibile contiene circa 100 miliardi di galassie che a loro volta contengono circa 100 miliardi di stelle ognuna. Il miliardo ci è familiare.

Fin da piccoli sappiamo che un miliardo ha 9 zeri e se alla fine di una operazione matematica il risultato ci da questa cifra, non ci spaventiamo. Eppure è un numero altissimo; ci dovrebbe spaventare.

Se adesso io mi mettessi a contare da uno a un miliardo, con intervalli di un secondo ogni numero, avrei contato naturalmente un miliardo di secondi. Poniamo il caso che io conti consecutivamente (senza mangiare e dormire) per un miliardo di secondi. Dovrei contare ininterrottamente da oggi fino al 2044! Se mi doveste incontrare alla soglia del miliardesimo secondo mi vedreste vecchio, flaccido, magari su di una sedia a rotelle con chissà quale morbo invalidante. Non avrei potuto mangiare e dormire per tutto quel tempo e il mio buon umore non sarebbe poi tanto buono. Anche voi non stareste meglio di oggi, perché sarebbero passati 32 anni! Un miliardo è un numero altissimo, non sempre ce ne rendiamo conto.

Oggi avremo avuto un miliardo di ragioni per battere il Terni Est:

La squadra oggettivamente più forte.

Il campo, liscio come una palla di biliardo, a noi congeniale.

La mancanza di Simone “The Bank” Federici, motivo per impegnarci più a fondo.

Eppure abbiamo pareggiato. La squadra è apparsa timorosa, sfilacciata e, più in generale, non al meglio della condizione fisica.

Un primo tempo sottono ma dominato sul piano del gioco, ci ha visto sconfitti (0a1) con l’unico tiro in porta dei nostri volonterosi avversari. Nel secondo tempo la porta del Terni Est è sembrata, più che stregata, posseduta da forze a noi ostili. I tiri dei nostri esordienti 2001 o sbattevano sulle gambe degli avversari o finivano fuori. Per di più, come detto in precedenza, i nostri ragazzi sembravano spossati, mosci, svigoriti, come se una fattucchiera di Rio de Janeiro abitante a Borgo Bovio ci avesse fatto una macumba africana! Fortuna vuole che sul cellulare avevo il numero del mio maestro Zen, il quale mi ha suggerito di piroettare quarantacinque volte su me stesso al suono di una danza Sufi. A parte un po’ di mal di testa, come un post-sbronza, il risultato è stato strabiliante. Nel terzo tempo infatti i ragazzi hanno segnato tre volte: con un autogol su azione caparbia di Elia “Bolt” Picciolini, con una furbesca incursione di David “Classe A+” Massaccesi e con un tiraccio all’incrocio di Riccardo “Rock’n’roll”  Rasbici.

Quello che avevo scritto in precedenza si è dunque rivelato profetico. Lo JuniorCampomaggioStronconeCollescipoli ha una forte squadra, ma questo non prescinde da un impegno che ogni volta deve essere maggiore, altrimenti subiremo sonore sconfitte da compagini inferiori, per caratura tecnica, a noi.

Questi i 12 scesi in campo:

Alessandro “Doppiamandata” Fiorani,   Filippo “JamesBond” Brogelli,  Federico “Garrincha” Onofri, Andrea “Trincea” Cestone, Edoardo “Julius” Coppari, Gabriel “Pittbull” Cicogna, David “Classe A+” Massaccesi, Elia “Bolt” Picciolini,  Kevin “Speedy” Gjoni, Edoardo “Thoeni” Trappetti, Riccardo “Rock’n’roll”  Rasbici, Leonardo “RobertPlant” Montineri.

FORZA RAGAZZI!

 

 

 
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ESORDIENTI 2001: JCSC VERSUS  SPORTING TERNI

Ogni atomo ha un numero atomico che equivale al numero di elettroni orbitanti attorno al suo nucleo. Ad ogni numero atomico corrisponde un diverso elemento chimico, il quale viene collocato nella tavola periodica. Gli elementi rinvenuti sulla Terra sono 96, altri 21 sono stati preparati artificialmente, quindi in totale ci sono 118 elementi. L’elemento più leggero è l’idrogeno che ha un solo atomo, mentre l’ununoctio ha ben 118 elettroni che gli danzano attorno. A tutti noi ci sono familiari elementi quali il l’ossigeno, il neon, lo zolfo, il ferro, il rame eeee… lo stronzio, il quale ha 38 elettroni ma se gli togli l’ottava lettera ne diventano molti di più.

Altri elementi invece sono famosi solo a chi lavora a stretto contatto con essi: chimici, fisici, biologi ecc.  Parliamo di elementi sconosciuti ai più, quali il germanio, il molibdeno, il praseodimio, il bohrio (in onore del grande fisico Niels Bohr, padre della “Teoria dei Quanti”) o l’einstenio, dal nome del più grande genio di tutti i tempi escluso Diego Armando Maradona.

Però l’elemento che a me più piace ha il numero atomico 20, cioè ha venti elettroni, e non capisco come mai non ne abbia 22, perché l’elemento di cui sto parlando è il Calcio.

Io amo tutto ciò che contiene calcio: parmigiano, caviale, ostriche, acciughe, polpo, latte e cicoria, che non è figa come tutti gli altri cibi però è molto buona.

La frase che dice “Io vivo di solo calcio” comunque, non è riferita ad una cenetta intima tra voi e la vostra lei a base di ostriche e champagne, bensì a quello sport che conta nel mondo, statistica trovata su Internet e perciò presa con le molle, circa 2.000.000.000 di tifosi.

Anche a voi piace il calcio. E per voi intendo Alessandro, Andrea, Flamour, Michelangelo, Paola, Rita… insomma, tutti quei genitori che hanno a cuore la buona salute del proprio figlio manifestata attraverso lo sport. E che per fare   questo si sobbarcano costose trasferte, pranzi mal digeriti, paura delle sconfitte brucianti, timore dell’infortunio, freddo, caldo,  pioggia, vento e campi fangosi.

Debbo aprire una parentesi. Un campo come quello visto oggi, più che un campo una mulattiera, io non l’ho mai visto. C’era fango dappertutto e ogni tanto, qua e là, raro come un fungo allucinogeno messicano, un ciuffo d’erba. Se avessi potuto strappare tutta l’erba che c’era per metterla al posto del muschio, non avrei nemmeno potuto completare il presepe a casa mia. Le scarpe di tutti i genitori, perché anche l’area circostante era inagibile, infangate all’inverosimile chiedevano pietà. Io ad esempio, ho dovuto buttare i miei stivali da duemila dollari in pelle di coccodrillo di Jimmy Choo comperati a N.Y. Li ho sostituiti con delle scarpe a 39,90€ di Carabetta.

Su di un campo di questo genere logico che lo spettacolo ne risenta, anche se devo dire che contro lo Sporting Terni è stata una bella partita, piena di occasioni da entrambe le parti. Ovvio che il risultato finale sia stato un pareggio.

Il primo tempo, finito 2 a 1 per noi con i gol di Edoardo “Julius” Coppari e Elia “Bolt” Picciolini è stato molto combattuto. In grande spolvero Federico “Garrincha” Onofri, autore di combattutissimi duelli e strepitosi anticipi. Nel secondo tempo sono entrate le nostre seconde linee, forse disabituate a giocare tra loro, per cui il risultato è stato una sconfitta per 2 a 0. Grandi le parate di Simone “The Bank” Federici, sempre reattivo e coraggioso nel buttarsi tra i piedi avversari. Lo Sporting Terni è una signora squadra e sono sicuro che lotterà fino alla fine per primeggiare nel girone. Io conosco personalmente anche alcuni simpatici genitori, con i quali mi sono fermato a cazzeggiare a fine partita.

Il terzo tempo ci ha visti pareggiare 1 a 1. Dopo il solito gol di Elia “Bolt” Picciolini la partita ha vissuto bei momenti a centrocampo, dove ho potuto ammirare la sicurezza e la personalità da vero leader  di Andrea “Trincea” Cestone. Purtroppo, proprio all’ultimo secondo, un tiro sotto l’incrocio ha permesso ai nostri avversari di pareggiare, a mio avviso meritatamente.

Sabato ci aspetterà la Ternana, ma io sono fiducioso.

Questi i ragazzi che hanno giocato: Simone “The Bank” Federici,  Alessandro “Doppiamandata” Fiorani,   Filippo “JamesBond” Brogelli,  Federico “Garrincha” Onofri, Andrea “Trincea” Cestone, Edoardo “Julius” Coppari, Gabriel “Pittbull” Cicogna, David “Classe A+” Massaccesi, Elia “Bolt” Picciolini,  Kevin “Speedy” Gjoni, Edoardo “Thoeni” Trappetti, Tommaso “Pablito” Acini, Riccardo “Rock’n’roll”  Rasbici, Ferri “Roccia” Filippo, Mecja Gabriele, Leonardo “Faccia d’Angelo” Scentoni, Leonardo “RobertPlant” Montineri, Vincenzo Veres.

Per finire una cosa seria: non si può giocare su di un campo così malmesso. Passi per gli allenamenti ma la partita no. I nostri ragazzi rischiano l’infortunio e noi paghiamo. C’è il campo in erba a 11, perché non giochiamo lì? Si potrebbe giocare il pomeriggio presto di modo che ci sia sempre luce, con il riavvicinamento delle porte per renderlo un campo a 9. Non capisco le problematiche che sono sottintese a questo veto, ma io dico che se tutti i genitori sono d’accordo faremo uno sciopero del gioco, non portando più i nostri ragazzi alla partita fino a che si giocherà su quell’ignobile terriccio.

FORZA RAGAZZI!

 

 
 
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